giovedì 23 agosto 2012

Addio, Sergio Toppi

di Maria Rosaria Compagnone

Il 21 agosto 2012 si è spento Sergio Toppi, un maestro d’eccezione che lascia un enorme vuoto nel mondo del fumetto italiano. Apparteneva alla generazione di disegnatori degli anni trenta che hanno trasformato il fumetto in arte.
Toppi, nato l’11 ottobre del 1932, cominciò la sua carriera come disegnatore per la UTET negli anni 50 e approdò al fumetto nel 1966 disegnando per il Corriere dei Piccoli. Toppi si mostrò da subito uno straordinario fumettista d’ispirazione storica e letteraria, slegato da personaggi fissi se si esclude il Collezionista, creato nel 1984 per la collana I Protagonisti. Durante la sua lunga carriera, ha lavorato per numerose pubblicazioni come Linus, Alter Alter, Il Giornalino, Corto Maltese, L'Eternauta, Comic Art, la Sergio Bonelli Editore e per il Giornalino. Quando negli anni Novanta le riviste scomparirono una dopo l’altra, Toppi restò comunque attivo con mostre, illustrazioni e pubblicazioni all’estero dov’è stato sempre considerato l’ambasciatore del Fumetto italiano più colto e più raffinato. Toppi ha, inoltre, collaborato con molte case editrici italiane ed estere come illustratore, pubblicando per Mondadori, Garzanti, Utet, Larousse, Mosquito, Einaudi e tante altre e ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali.
Sergio Toppi è morto a Milano dopo una lunga malattia che ha combattuto con tenacia continuando tra l’altro, fino all’ultimo, a disegnare. Con la sua scomparsa il fumetto italiano perde un maestro straordinario dal punto di vista grafico: ogni sua tavola è un'invenzione, un sapiente gioco di linee che a tratti ricorda Klimt e rinnova il dolore di aver perso uno dei più grandi autori di fumetti del mondo.

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