giovedì 13 novembre 2014

Marc Chagall: il potere dell'ottimismo

di Rosanna D'Erario

Fino al 1° febbraio 2015 sarà possibile ammirare a Palazzo Reale di Milano una retrospettiva su Marc Chagall, la più grande mai dedicata all’artista negli ultimi cinquant’anni in Italia. Le oltre duecento opere esposte sono il frutto di una collaborazione con gli eredi dell’artista, con collezioni pubbliche e private e con i più grandi musei del mondo, come il MoMa e il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington DC, il Museo nazionale russo di San Pietroburgo, il Pompidou di Parigi.
I curatori si sono posti il problema di chi sia Marc Chagall e di come mai questo pittore così amato continui ad avere senso e successo. Con il suo linguaggio inconfondibile, universale, Chagall rimane ad oggi un pittore straordinariamente moderno, come moderni sono i suoi temi: l’esilio negli Stati Uniti; l’emigrazione in Francia; la contaminazione di tre culture: l’ebraica di cui è originario, la russa e la cultura occidentale francese. Lo spettatore attraverso quindici sezioni ripercorre cronologicamente la vita dell’artista, dall’esordio in Russia fino al ritiro in Costa Azzurra, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita. In questa vasta esposizione emerge ciò che era Chagall, un artista che sperimentò i linguaggi di tutte le avanguardie, rimanendo, però, sempre coerente con se stesso.
Tra le sezioni più coinvolgenti della mostra, c’è sicuramente quella dedicata all’amore per Bella, la sua prima moglie, testimoniato attraverso La passeggiata, Il compleanno o Gli amanti in blu. L’amore, leitmotiv della produzione chagalliana, non è solo quello per la moglie, ma per la vita stessa, per il suo paese natio Vitebsk, anch’esso espresso in diverse opere (Nudo sopra Vitebsk o Sopra Vitebsk), nonché l’amore per il teatro, con la produzione di diversi costumi dipinti a mano, che aprono la mostra.
L’esposizione si conclude con Don Chisciotte, l’eroe che non teme le avversità e che Chagall raffigura collocando alle sue spalle le bandiere dell’ideologia e gli incendi delle tragedie. A questo dipinto si può associare un’immagine positiva, affermando che forse può avere un senso lottare contro i mulini a vento. Una positività che trasmette questa grande esposizione, la stessa che non ha mai abbandonato Marc Chagall, che, intrecciando sentimenti e colori vivaci e brillanti, ha preferito tralasciare i momenti bui e tristi della sua vita per comunicare ottimismo e felicità.

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